Il termine "
danno emergente" indica una
perdita economica dovuta al mancato versamento del risarcimento da parte del debitore. In sostanza, il creditore si ritrova a pagare ciò che gli spetterebbe di diritto Ma scopriamo di più al riguardo nei prossimi paragrafi.
Che cosa si intende per Danno Emergente?
Il concetto di
danno emergente è stato introdotto all’interno del
Codice civile per fare riferimento a una tipologia di lesione economica specifica, nota come
danno patrimoniale. A differenza di altre tipologie di lesioni inerenti all’aspetto fisico e psicofisico, come il
danno morale, biologico o tanatologico, questo danneggiamento è di tipo
economico. se ne distinguono precisamente
due tipologie:
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Lucro cessante, che approfondiremo più avanti
Danno emergente, per l’appunto
[/main]
Quest’ultimo costituisce un ulteriore complicazione che si va ad addossare sulle spalle di chi ha subito un incidente. Infatti, il creditore, invece di essere risarcito, si ritrova a pagare di sua tasca le spese che gli spetterebbero: questa situazione causa un’evidente
diminuzione immediata del patrimonio di chi subisce, il quale assume pieno diritto per un
risarcimento.
Il danno emergente deve essere riconosciuto e stabilito da un
tribunale competente, dopo che il creditore ne abbia fatto esplicita richiesta.
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Quali sono le differenze tra Danno Emergente e Lucro Cessante?

Come già anticipato, il
danno emergente è un tipo di
danno patrimoniale che va distinto dal suo parente
lucro cessante. Le caratteristiche delle due lesioni economiche sono le seguenti:+
[main]
Il
danno emergente, noto anche come
danno diretto, consiste nella perdita patrimoniale di una significativa somma di denaro a causa del mancato risarcimento dei danni.
Il
lucro cessante, invece, riguarda il mancato guadagno del creditore in seguito all'inadempimento degli obblighi previsti dal debitore. È anche chiamato con la nomenclatura di
danno indiretto.
[/main]
Mentre il primo costituisce un danno effettivo al patrimonio, in quanto il creditore ha dovuto sostenere ingenti spese di tasca propria che non gli spettavano, il secondo riguarda l’
impossibilità di utilizzare un bene fruttifero causata da terzi. Di conseguenza, il danneggiato perde la possibilità di guadagnare una somma che avrebbe potuto tranquillamente avere se non si fosse verificata la causa impediente.
È importante ricordare che il termine di
danno indiretto non sempre coincide con il lucro cessante: infatti la prima nomenclatura è anche usata per indicare ulteriori complicazioni generate dalla condotta inadempiente del creditore. Anche il danno indiretto, qualora il danneggiato dimostri effettive prove, può essere risarcito.
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Quali sono le condizioni tipiche per un Danno Emergente?
Il danno emergente può verificarsi nella situazione in cui si è stati costretti a pagare una spesa ingente non prevista, a seguito di colmare le lesioni causate da una specifica situazione verificatasi. Alcuni
esempi di danno emergente sono:
[callout type="success" title="Esempi danno emergente:"]
- Nel caso in cui si sia verificato un incidente stradale, quando la parte debitrice non ha saldato la quota prevista per il pagamento dei danni, fisici o all’autovettura. Quindi, hai dovuto provvedere di tasca tua alle spese. In questo caso, dato che è coinvolto un bene a te intestato, si parla anche di danno materiale. A proposito di automobili e di polizze, approfondisci le informazioni inerenti all’aumento dell’assicurazione sinistro, cliccando sul link.
- Qualora tu sia vittima di un’operazione chirurgica fatta male, che ti ha costretto a sottoporti a un ulteriore intervento medico.
- Nella situazione contrattuale in cui il creditore deve effettuare una spesa non prevista dal contratto, in seguito a una mancata prestazione o una consegna di un bene non avvenuta.
- Sul lavoro, quando a una ditta vengono forniti strumenti danneggiati e il proprietario è costretto a ricomprarli di tasca propria.
[/callout]
Le
condizioni che caratterizzano specificamente il danno emergente sono quindi:
Immediata perdita di una parte significativa del proprio patrimonio.
Spesa ingente non prevista, in quanto avrebbe dovuto essere a carico del debitore.
Per procedere alla richiesta di risarcimento è necessario già risultare privati della parte di patrimonio spesa a causa di illecito. Vediamo nel dettaglio come viene disciplinato il danno emergente e come ottenere il risarcimento.
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Come viene disciplinato il danno emergente?
La
definizione di danno emergente è contenuta nell’articolo 1123 del
Codice Civile, che approfondisce le situazioni di
perdita subita e mancato guadagno. Per richiedere il
risarcimento da danno emergente, chi lo ha subito deve farlo entro i
termini stabiliti, che sono:
[callout type="danger" title="Termini per richiedere risarcimento da danno emergente:"]
- Entro 2 anni in caso di danni provocati da sinistro stradale, salvo qualora vi siano delle lesioni personali. In questa situazione il termine è uguale a quello di prescrizione di reato.
- Entro 10 anni se la lesione è stata causata dalla cattiva o mancata esecuzione di un contratto. In caso di danno emergente extracontrattuale, il tempo per richiedere il risarcimento è di 5 anni.
- In altre situazioni che hanno causato il danno emergente, bisogna presentare la richiesta entro 5 anni.
[/callout]
Il danno emergente, dopo essere stato riconosciuto tramite il
nesso causale, ossia l’insieme degli elementi che lo provano, può essere risarcito in
due modi:
[list-steps]
- Per via equitativa, riconoscendo al danneggiato una somma che genericamente risulta equivalente al valore del bene distrutto, in quanto non è possibile effettuare la precisa quantificazione del danno emergente. Tuttavia, questa modalità non andrà a compensare completamente la perdita avvenuta.
- Secondo la modalità specifica: questo tipo di risarcimento prevede il recupero totale della somma perduta, ripristinando la situazione patrimoniale di partenza.
[/list-steps]
Anche per il lucro cessante, il risarcimento deve avvenire attraverso prove concrete che dimostrino l’effettiva perdita di quanto il danneggiato avrebbe potuto guadagnare.
Danni patrimoniali e non: lesioni biologiche, tanatologiche e morali
Oltre ai
danni patrimoniali, ovvero danno emergente e lucro cessante, esistono altre tipologie di danno che hanno diritto alla richiesta di un risarcimento legale che sono:
[list-custom type="check"]
- Biologico
- Morale
- Tanatologico
[/list-custom]
Il
danno biologico consiste in una lesione, temporanea o permanente, all’
integrità fisica o psichica di una persona causata da una condotta illecita altrui. Solitamente per ottenere il risarcimento è necessario dimostrare i danni provati attraverso una certificazione medica.
Il
danno morale riguarda una sofferenza psicologica di una persona causata da un comportamento illecito altrui. A differenza del danno biologico, che indica una lesione alla salute, il danno morale fa riferimento a uno stato di malessere interiore, ed esso può essere risarcito in base a due
condizioni:
[main]
In caso di
violazioni da parte di terzi dei diritti della Costituzione italiana e altre istituzioni normative
Quanto l’illecito commesso da terzi ai danni della vittima costituisce un vero e proprio
reato
[/main]
Infine, il
danno tanatologico riguarda il malessere di persone causato dalla perdita di un caro causata da atti illeciti altrui. Tuttavia, questa tipologia di danno ancora non risulta accettato, soprattutto ai fini di un risarcimento.
In questi casi le compagnie d’assicurazione offrono
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